sabato 19 maggio 2012

Chi è il legittimo creditore?

Ricevo spesso le interessanti mail di tale "Giorgio" (senza ulteriori riferimenti... per cui mi è impossibile identificare chi sia) che propone analisi molto logiche e sensate della situazione economica e politica.
Propongo ai frequentatori del blog la prima parte di una di queste analisi, in cui "Giorgio" scrive cose di assoluta ovvietà, ma che è bene tenere ben presenti in testa per non perdere la chiarezza delle idee. (Preciso doverosamente che, nel seguito dell'analisi che non posto solo per ragioni di lunghezza, si leggono dettagliatissimi approfondimenti tecnici ed economici.). 


Maggio 2012. Il mondo sprofonda nel debito, caracollando sull’orlo di un Armageddon finanziario. Questo è il coro che si sente ripetere ovunque da mesi. Dopo la Grecia, anche Spagna, Italia e Portogallo sono ad un passo dalla catastrofe a causa di ciclopici fardelli di debiti che non potranno mai venire pagati. E i debiti dei PIIGS (Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia, Spagna) sono nulla paragonati ai trilioni di debito accumulati da Stati Uniti e Giappone. Anche Francia e Inghilterra sono messe male e scavando scopriamo – sorpresa! Sorpresa! – che la stessa virtuosissima Germania sarebbe a rischio stritolamento da debiti, tanto che le famigerate agenzie di rating americane hanno ventilato anche per essa il possibile declassamento. Ma come? Uno dei paesi che meglio funziona al mondo viene giudicato potenzialmente insolvibile? Sorge a questo punto la domanda che tutti dovrebbero fare, ma che (quasi) nessuno osa formulare:
Ma se tutti i paesi del mondo sono così mostruosamente indebitati… chi è il legittimo creditore? Chi cavolo è il legittimo creditore ultimo di tutto questo ben di dio, al cui paragone i fantastiliardi di zio Paperone paiono noccioline? Ci si aspetterebbe che al mondo ci siano nazioni debitrici e nazioni creditrici – così ci è parso a lungo, il terzo mondo in debito ed il primo mondo in credito – ma d’un tratto ci viene raccontato che tutto il mondo si sia improvvisamente trasformato in terzo mondo indebitato – a parte la Cina oggi non se ne vedono molti creditori in giro. Anzi no, neppure la Cina si salva: Moodys tiene a farci sapere che anche la Cina è nella merda fino al collo con i debiti! Tutti, tutti debitori quindi, e debitori di cifre favolose, che sfidano l’umana immaginazione. Come è possibile?
Se tutte le nazioni sono indebitate, i debitori ultimi sono tutti i cittadini che costituiscono le nazioni. Esseri umani, quindi. Li possiamo vedere, li possiamo contare. In effetti siamo noi, oppure persone come noi. Siamo tutti, tutti, tutti indebitati. Ma se noi tutti, tutti, tutti siamo indebitati, chi diamine sono i creditori? Altri esseri umani? Impossibile. In quanto cittadini gli esseri umani sono tutti indebitati. Se tutte le nazioni del mondo sono debitrici ne consegue logicamente che tutti gli esseri umani del mondo sono indebitati. Ma il valore del mondo è generato proprio da tutti i miliardi di persone che nel mondo lavorano, faticano e così facendo producono valore. Come possono tutte le persone del mondo essere indebitate quando tutto ciò che vale è stato prodotto da esse? Com’è possibile che i debitori siano proprio quelli che il valore lo hanno creato? Verrebbe da dedurne che creditori non possono quindi essere umani. Che si tratti di extraterrestri?

Peggio, come ormai la gente sa, si tratta di banche. Ma cos’è in effetti una banca?
Nell’immaginario popolare, la banca è un posto dove ci si mettono i propri risparmi per scongiurare il rischio di perderli o che ci vengano rubati. A rigore di logica, le banche dovrebbero contenere solo i soldi che gli esseri umani hanno loro affidato. Quindi, come è possibile che le banche siano riuscite ad indebitare ogni singolo essere umano della terra usando i loro stessi soldi?

1 commento:

  1. è una domanda che mi sono fatto molte volte...l'ho ripostato sul mio blog...non sarei mai riuscito a scrivere lo stesso concetto in un modo cosi' brillante. E in fondo, basterebbe capire questo, che la gente capisse questo, per cambiare tutto.

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